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Sonetto
Scritto nel 1818, ma pubblicato solo nel 1824. Per alcuni critici il tono del sonetto è derivato dal dolore per la morte della figlia Clara, ma il platonismo pessimistico che lo distingue non è da riferire necessariamente a un evento preciso.
Non sollevare quel velo dipinto, che quelli che vivono
chiamano Vita: per quanto forme irreali vi siano
rappresentate, e tutto quello che vorremmo credere
vi sia imitato a colori capricciosamente,
dietro stanno in agguato Paura e Speranza,
destini gemelli, che tessono l'ombre in eterno
sopra l'abisso cieco e desolato. Un tempo
conobbi un uomo che aveva provato
a sollevarlo: cercava
con il suo cuore tenero e sperduto
cose da amare, ma ahimè non ne trovò,
né trovò nulla di ciò che il mondo tiene
cui poter dare la propria approvazione.
Passò in mezzo alla folla distratta, splendore
in mezzo all'ombre, una macchia di luce
su questa lugubre scena, uno spirito in lotta
per giungere a cogliere il Vero,
ma come accadde anche al Predicatore non poté trovarlo.
"Sonnet"
Lift not the painted veil which those who live
call Life: though unreal shapes be pictured there,
and it but mimic all we would believe
with colours idly spread, - behind, lurk Fear
and Hope, twin Destinies; who ever weave
their shadows, o'er the chasm, sightless and drear.
I knew one who had lifted it - he sought,
for his lost heart was tender, things to love,
but found them not, alas! nor was there aught
the world contains, the which he could approve.
Through the unheeding many he did move,
a splendour among shadows, a bright blot
upon this gloomy scene, a Spirit that strove
for truth, and like the Preacher found it not.
Pubblicato da
Lunaria