Veloce come spirito sollecito al suo compito
di gloria e bene, il Sole all'improvviso
sorse gioioso nel suo splendore, e la maschera
delle tenebre cadde dalla Terra ridesta -
i limpidi altari delle nevi sui monti
s'accesero sulle nubi scarlatte, e alla nascita
della luce, s'innalzò la preghiera del mare
a cui gli uccelli intonarono il canto mattutino.
Tutti i fiori dei campi e dei boschi che schiudono
le palpebre tremanti al bacio del giorno,
dondolando i turiboli nell'aria,
accesi del nuovo raggio con l'incenso d'oriente,
arsero lenti senza consumarsi, profondendo
i loro sospiri odorosi nell'aria radiosa;
e, in successione dovuta, il continente,
l'isola, il mare e ogni cosa che in loro assume
la forma e la tempra dell'impronta mortale,
si destano al sorgere del Padre Sole, per portare
la loro parte di fatica ch'egli da tempo immemore
aveva fatta sua e poi impose su di loro:
ma non su di me che pensieri segreti
avevano tenuto sveglio come le stelle che ingemmano
il cono della notte, ora di nuovo assopite
le mie esili membra stese sotto il bianco ramo
che un antico castagno gettava verso il pendio
d'un verde Appennino: di fronte a me la notte
fuggiva; dietro di me il giorno sorgeva; il mare
ai miei piedi, e il Cielo sopra il mio capo, -
quando uno strano deliquio prese la mia fantasia
e non era sonno giacché l'ombra che stendeva
era così trasparente che la scena m'appariva
chiara come quando a sera un velo di luce
è steso sui colli lucenti; e così seppi
che avevo sentito la freschezza dell'alba
immergermi la fronte e i capelli nella fredda rugiada,
e saziarmi come su quel declivio del prato
sotto lo stesso ramo, e avevo udito gli uccelli
come laggiù le fonti e il mare intrattenere
dolci conversari di musica nell'aria innamorata,
e fu allora che una visione s'insinuò nella mia mente.
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Swift as a spirit hastening to his talk
of glory and of good, the Sun sprang forth
rejoicing in his splendou, and the mask
of darkness fell from the awakened Earth.
The smokeless altars of the mountain snows
flamed above crimson clouds, and at the birth
of light, the Ocean's orison arose
to which the birds tempered their matin lay,
all flowers in field or forest which unclose
their trembling eyelids to the kiss of day,
swinging their censers in the element,
with orient incense lit by the new ray
burned slow and inconsumably, and sent
their odorous sighs up to the smiling air,
and in succession due, did Continent,
Isle, Ocean and all things that in them wear
the form and character of mortal mould
rise as the Sun their father rose, to bear
their portion of the toil which he of old
took as his own and then imposed on them;
but I, whom thoughts which must remain untold
had kept as wakeful as the stars that gem
the cone of night, now they were laid asleep,
stretched my faint limbs beneath the hoary stem
which an old chestnut flung athwart the steep
of a green Apennine: before me fled
the night; behind me rose the day; the Deep
was at my feet, and Heaven above my head
when a strange trance over my fancy grew
which was not slumber, for the shade it spread
was so transparent that te scene came through
as clear as when a veil of light is drawn
o'er evening hills they glimmer; and I knew
that I had felt the freshness of that dawn,
bathed in the same cold dew my brow and hair
and sate as thus upon that slope of lawn
under the self same bough, and heard as there
the birds, the fountains and the Ocean hold
sweet talk in music through the enamoured air.
and then a Vision on my brain was rolled.
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Mentre giacevo in quel deliquio di strani pensieri,
era questo il tenore del mio sogno ad occhi aperti:
mi pareva di sedere ai margini d'una pubblica via
densamente cosparsa di polvere estiva, e un grande fiume
di gente s'affrettava nelle due direzioni,
fitta come zanzare sul luccichio della sera,
tutta protesa in avanti, ma nessuno sembrava sapere
dove stesse andando, o da dove venisse, o perché
si trovasse tra quella folla e in tal modo
veniva trascinato nella calca, come nel cielo
una tra le infinite foglie della bara estiva;
vecchi e giovani, adulti e fanciulli,
apparivano come un unico fiume possente,
chi rifuggendo da ciò che paventava, e chi
cercando l'oggetto della paura altrui,
e altri, come incedendo verso la tomba,
riversavano i vermi calpestati che strisciano sotterra,
e altri ancora camminavano dolenti
nel buio della loro stessa ombra, chiamandola morte;
e alcuni la rifuggivano come fosse uno spettro,
quasi evanescente nella pena d'un vano respiro:
ma i più, con moti che ciascun altro impediva,
inseguivano o scansavano le ombre gettate dalle nubi,
o gli uccelli sperduti nell'aria del meriggio,
su quel sentiero dove mai crescevano fiori,
e stanchi della vana fatica, stremati dalla sete
non udivano le fonti la cui rugiada melodiosa
scaturiva perenne dagli antri muschiosi;
né sentivano la brezza che dal bosco evocava
sentieri erbosi e radure cosparse fittamente
d'olmi rigogliosi e freddi recessi,
e distese di violette dove indugiano i dolci sogni,
pur inseguendo la loro antica grave follia.
E mentre osservavo, mi parve che lungo il sentiero
la folla divenisse più selvaggia, come i boschi a giugno
quando il vento del Sud scuote il giorno estinto,
e un freddo fulgore più intenso del meriggio,
ma glaciale, oscurasse di luce accecante
il sole, com'egli acceca le stelle. Simile alla giovane luna
quando sul fulgido limitar della notte
il suo bianco involucro tremola nell'aria cremisi
e mentre la tempesta sopìta raccoglie le forze
porta come araldo della sua venuta
lo spettro della madre morta, la cui sagoma incerta
nell'aria oscura si curva sul suo bambino
così avanzava un cocchio sulla silente bufera
del suo incalzante splendore e una Forma
immediata, come uno che gli anni hanno sconciato,
sotto un fosco cappuccio e un ampio mantello,
accovacciata entro l'ombra d'una tomba; e su quello
che sembrava il capo, scendeva un diafano crespo,
un'ombra oscura ed evanescente
che mitigava la luce. Sulla stanga del cocchio
un'ombra col volto di Giano assunse
la guida della quadriglia con ali prodigiose,
le sagome che lo tiravano in densi bagliori
si dissolsero - sol dolce rivo dell'aria udii soltanto
la musica di quelle ali perennemente in moto.
I quattro volti del Cocchiere
avevano gli occhi bendati; vana risulta
la velocità al carro e la cecità a chi lo guida
come vani sono i raggi che spengono il sole
o gli occhi bendati che profanano la sfera
di tutto ciò che si fa, è stato fatto o si farà;
così era guidato il carro - malamente - ma passava
con velocità solenne, procedendo maestoso.
La folla si ritrasse e io mi levai atterrito
o mi parve di levarmi, tanto profondo era il deliquio,
e vidi, come nubi sulla raffica del tuono,
le moltitudini con canti selvaggi e danze forsennate
infuriare intorno, così appariva il giubileo
allorché Roma Imperiale per plaudire all'ingresso
del conquistatore riversava il suo mare umano
dal senato e dal foro e dal teatro,
quando sugli uomini liberi aveva
imposto il giogo a cui subito s'erano piegati
e non mancava la giusta similitudine
di uno spettacolo trionfale, poiché dovunque
corresse il cocchio, una moltitudine di schiavi
veniva sospinta; - tutti quelli invecchiati nel potere
o nella povertà - tutti quelli vissuti sotto il giogo
dell'azione o della sofferenza, la cui ora veniva prosciugata
fino all'ultimo granello di sabbia nella gioia o nel dolore,
e così il tronco salvava frutti e fiori;
tutti quelli la cui fama o la cui infamia deve crescere
finché il grande inverno sotterri assieme a loro forma e nome
di questa verde terra eternamente;
tutti salvo i pochi eletti che non poterono cedere
l'anima ai conquistatori - e non appena
toccarono il mondo con fiamma vivente,
fuggirono come aquile alle loro alture natie,
o coloro che deposero il diadema
dei troni terreni o delle gemme...
Erano presenti, da Atene o Gerusalemme,
e non si videro potenti fra i prigionieri,
o tra la folla dei ribaldi che li seguivano,
o tra coloro che li precedevano feroci e turpi.
La folle danza infuria sul carro, e coloro che
la guidano - rapidi come ombre sul prato,
superano il cocchio, e senza sosta
si mescolano l'un l'altro nella danza impetuosa
alla musica selvaggia, sempre più folle,
torturati dal loro frenetico piacere,
stravolti e sbalzati nei giri vorticosi
di quello Spirito selvaggio, il cui svago profano
è assecondato dal male sin dai primordi del mondo,
gettavano il capo all'indietro sciogliendo le chiome fluenti
e vorticando intorno a colei che oscura il sole,
fanciulle e giovani agitano le braccia nell'aria
mentre i loro piedi saltellano; recedono, e ora
inchinandosi l'uno verso l'altro
s'accendono invisibilmente - e mentre brillano,
come falene attratte e respinte dalla luce,
si dirigono spesso verso una luminosa distruzione, fino
a farsi simili a due nubi sospinte in una valle
che scuotono i monti quando i loro fulmini si scontrano,
e muoiono nella pioggia - la fascia di fuoco che teneva
la loro vita si lacera - mentre l'urto ancora risuona;
una cade sul sentiero seguita da un'altra
senza vita, né la desolazione è sola, è tuttavia
prima ch'io possa dire dove - il cocchio
le ha superate - e non trovo altra traccia
se non come di schiuma quando la furia del mare
si spegne sulla spiaggia deserta; e dietro
vecchi e vecchie sconcialmente scarmigliati
e scuotono le chiome grigie all'ingiuria del vento,
e seguono la danza, con membra putrefatte,
cercando di raggiungere la luce che li lascia
sprofondati nell'ombra ancora più lontano.
Ma nondimeno incapace di volere
essi vorticano, sebbene ombre orrende
si intromettano tutt'intorno e compiano
la loro opera sprofondando nella polvere
da cui erano sorte e il marciume la vela
mentre giacciono e il passato compie in quelli.
Aggiungo anche
Sui pendii di Latmo era sparsa
una rigogliosa foresta; poiché l'umida terra nutriva
generosamente le occulte radici d'erba
e divenivano rami penduli, e frutti preziosi.
E v'erano ombre dense, profondità recluse,
dove nessuno entrava; e se dalla guardia del pastore
un agnello s'allontanava per quelle segrete gole,
mai più rivedeva i felici ovili
dove i fratelli, belando lieti,
sulle colline tornavano al cader della sera.
[...]
Sentieri ve n'erano molti,
serpeggianti tra felci di palma, e palustri giunchi,
e sponde d'edera; tutti gradevolmente diretti
a un ampio prato, da dove si scorgevano solo
fusti aggruppati in cerchio tra gonfie
zolle e radenti rami: chi potrebbe dire
la freschezza dello spazio di cielo in alto,
orlato dalle cime scure degli alberi? traversandolo una colomba
spesso batteva le ali, e spesso
anche una nuvoletta navigava per l'azzurro.
[...]
Perché sognai che il sogno mi vinse
in mezzo a questo paradiso? Perché non vidi,
lontano, le ombre delle sue ali brune,
e collo sguardo non le stornai? Ma no, simile a scintilla
che per forza deve morire, sebbene il suo piccolo
raggio
si rifletta in un diamante, il mio dolce sogno
cadde nel nulla - in stupido sonno.
E così fu, finché un lieve fruscio,
un cauto moto catturò l'orecchio al risveglio,
e mi drizzai. Ah! sospiri, lagrime,
mani strette - ecco! I papaveri pendevano
zuppi di rugiada sugli steli, il merlo cantava
un lugubre canto, e il giorno fosco
aveva scacciato l'araldo Espero,
con grevi sguardi: la solitaria brezza
infuriò, e si placò, e il suo io selvaggio molestava
con capricciosa malinconia; e pensai,
ascoltami, Peona! che qualche volta recasse
languidi saluti, e sospirosi striduli addii!
Lungi vagavo - tutti i gradevoli colori
del cielo e della terra erano svaniti: le ombre più dense
erano le più fonde celle; lande e solatie vallate
colme erano di infetta luce; i nostri ruscelli
incontaminati
apparivano fuligginosi, e disseminati delle branche
alto-girate
di pesci morenti; la rosa vermiglia era sbocciata
in spaventoso scarlatto, e le spine s'erano ingrandite
come puntuti aloe.
Se un innocente uccello
innanzi ai miei passi incuranti saltava e risaltava
in piccoli tratti, scorgevo in lui
un demone nascosto, incaricato di intrecciare
l'anima mia al sotterraneo buio; d'attirare
i miei barcollamenti giù per qualche enorme burrone:
quindi ansioso seguivo, e maledivo
la delusione. Tempo, quell'antica balia,
mi cullò e mi calmo. Ora, grazie al cielo generoso!
queste cose, e le loro consolazioni, donate sono
alle mie ore basso-precipiti, e con te,
dolce sorella, aiutano ad arrestare il rifluente mare
della stanca vita.