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Ode al Vento Occidentale
"Ode al Vento Occidentale" ("Ode to the West Wind")
Scritta, secondo le parole di Shelley, in un bosco sulle rive dell'Arno, vicino a Firenze, il 25 ottobre 1819, fu pubblicata insieme al "Prometheus Unbound" nel 1820: obliante, appassionata unione con la forza naturale degli elementi, un confuso esaltante abbandono.
I
Oh tu Vento selvaggio occidentale, àlito
della vita d'Autunno, oh presenza invisibile da cui
le foglie morte sono trascinate, come spettri in fuga
da un mago incantatore, gialle e nere,
pallide e del rossore della febbre, moltitudini
che il contagio ha colpito: oh tu che guidi
i semi alati ai loro letti oscuri
dell'inverno in cui giacciono freddi e profondi
come una spoglia nella tomba,
finché la tua azzurra sorella della Primavera
non farà udire la squilla sulla terra in sogno
e colmerà di profumi e di colori vividi
il colle e la pianura, nell'aria i lievi bocci conducendo
simili a greggi al pascolo; oh Spirito selvaggio,
tu che dovunque t'agiti, e distruggi e proteggi: ascolta, ascolta!
Oh wild West Wind, thou breath of Autumn's being,
thou, from whose unseen presence the leaves dead
are driven, like ghosts from an enchanter fleeing,
yellow, and black, and pale, and hectic red,
pestilence-striken multitudes: O thou,
who chariotest to their dark wintry bed
the wingèd seeds, where they lie cold and low,
each like a corpse within its grave, until
thine azure sister of the Spring shall blow
her clarion o'er the dreaming earth, and fill
(driving sweet buds like flocks to feed in air)
with living hues and odours plain and hill:
wild Spirit, which art moving everywhere;
destroyer and preserver; hear, oh, hear!
II
Tu nella cui corrente, nel tumulto
del cielo a precipizio, le nuvole disperse
sono spinte qua e là come foglie appassite
scosse dai rami intricati del Cielo e dell'Oceano,
angeli della pioggia e del fulmine, e si spargono
là sull'azzurra superficie delle tue onde d'aria
come la fulgida chioma che s'innalza
sopra la testa d'una fiera Menade, dal limite
fioco dell'orizzonte fino alle altezze estreme dello zenit,
capigliatura della tempesta imminente. Canto funebre
tu dell'anno che muore, al quale questa notte che si chiude
sarà la cupola del suo sepolcro immenso, sostenuta a volta
da tutta la potenza riunita dei vapori
dalla cui densa atmosfera esploderà una pioggia
nera con fuoco e grandine: oh, ascolta!
Thou on whose stream, mid the steep sky's commotion,
loose clouds like earth's decaying leaves are shed,
shook from the tangled boughs of Heaven and Ocean,
angels of rain and lightning; there are spread
on the blue surface of thine aery surge,
like the bright hair uplifted from the dim verge
of the horizon to the zenith's height,
the locks of the approaching storm. Thou dirge
of the dying year, to which this closing night
will be the dome of a vast sepulchre,
vaulted with all thy congregated might
of vapours, from whose solid atmosphere
black rain, and fire, and hail will burst: oh, hear!
III
Tu che svegliasti dai loro sogni estivi
le acque azzurre del Mediterraneo, dove
si giaceva cullato dal moto dei flutti cristallini
accanto a un'isola tutta di pomice nel golfo
di Baia e vide in sonno gli antichi palazzi e le torri
tremolanti nel giorno più intenso dell'onda, sommersi
da muschi azzurri e da fiori dolcissimi al punto
che nel descriverli il senso viene meno!
Tu per il cui sentiero la possente
superficie d'Atlantico si squarcia
e svela abissi profondi dove i fiori
del mare e i boschi fradici di fango, che indossano
le foglie senza linfa dell'oceano, conoscono
la tua voce e si fanno all'improvviso grigi
per la paura e tremano e si spogliano: oh, ascolta!
Thou who didst waken from his summer dreams
the blue Mediterranean, where he lay,
lulled by the coil of his crystàlline streams,
beside a pumice isle in Baiae's bay,
and saw in sleep old palaces and towers
quivering within the wave's intenser day,
all overgrown with azure moss and flowers
so sweet, the sense faints picturing them! Thou
for whose path the Atlantic's level powers
cleave themselves into chasms, while far below
the sea-blooms and the oozy woods which wear
the sapless foliage and the ocean, know
thy voice, and suddenly grow gray with fear,
and tremble and despoil themselves: oh, hear!
IV
Fossi una foglia appassita che tu potessi portare;
fossi una rapida nuvola per inseguire il tuo volo;
un'onda palpitante alla tua forza, e potessi
condividere tutto l'impulso della tua potenza,
soltanto meno libero di te, oh tu che sei incontrollabile!
Potessi essere almeno com'ero nell'infanzia, compagno
dei tuoi vagabondaggi alti nei cieli, come quando
superare il tuo rapido passo celeste
sembrava appena un sogno; non mi rivolgerei
a te con questa preghiera nella mia dolente
necessità. Ti prego, levami come un'onda, come
una foglia o una nuvola. Cado
sopra le spine della vita e sanguino! Un grave
peso di ore ha incatenato, incurvato
uno a te troppo simile: indomito, veloce ed orgoglioso.
If I were a dead leaf thou mightest bear;
if I were a swift cloud to fly with thee;
a wave to pant beneath thy power, and share
the impulse of thy strenght, only less free
than thou, O uncontrollable! If even
I were as in my boyhood, and could be
the comrade of thy wanderings over Heaven,
as then, when the outstrip thy skiey speed
scarce seemed a vision; I would ne'er have striven
as thus with thee in prayer in my sore need.
Oh, lift me as a wave, a leaf, a cloud!
I fall upon the thorns of life! I bleed!
A heavy weight of hours has chained and bowed
one too like thee: tameless, and swift, and proud.
V
Fa' di me la tua cetra, com'è della foresta;
che cosa importa se le mie foglie cadono
come le sue! Il tumulto
delle tue forti armonie leverà a entrambi un canto
profondo ed autunnale, e dolcemente triste.
Che tu sia dunque il mio spirito, o Spirito fiero!
Spirito impetuoso, che tu sia me stesso!
Guida i miei morti pensieri per tutto l'universo
come foglie appassite per darmi una nascita nuova!
E con l'incanto di questi miei versi disperdi,
come da un focolare non ancora spento,
le faville e le ceneri, le mie parole fra gli uomini!
E alla terra che dorme, attraverso il mio labbro,
tu sia la tromba d'una profezia! Oh, Vento,
se viene l'Inverno, potrà la Primavera esser lontana?
Make me thy lyre, even as the forest is:
what if my leaves are falling like its own!
The tumult of thy mighty harmonies
will take from both a deep, autumnal tone,
sweet though in sadness. Be thou, Spirit fierce,
my spirit! Be thou me, impetuous one!
Drive my dead thoughts over the universe
like withered leaves to quicken a new birth!
And, by the incantation of this verse,
scatter, as from an unextinguished hearth
ashes and sparks, my words among mankind!
Be trumpet of a prophecy! O, Wind,
if Winter comes, can Spring be far behind?
Pubblicato da
Lunaria